produzione Teatro del Buratto

testo Gabriele Clima, Renata Coluccini

regia Renata Coluccini

con Simona Gambaro, Stefano Panzeri

costumi Raffaella Montaldo

Scene e luci Marco Zennaro

Progetto musicale Luca De Marinis, Raffaele Serra

direttore di produzione Franco Spadavecchia

Tratto dall’omonimo libro di Gabriele Clima

 

12+

 

 

E’ la storia di due ragazzi, Fatma e Salim, due ragazzi in cammino in una Siria devastata dalla guerra. Fatma cammina nel deserto sotto un cielo stellato verso un campo militare. Salim cammina con suo padre verso una linea d’orizzonte e come talismano ha un libro appartenuto al fratello.

Salìm ha tredici anni, è coraggioso e testardo, e aveva un fratello che diceva che solo i libri possono fermare i kalashnikov, “perché se salvi i libri salvi la tua anima, e il tuo paese”.

Anche Fatma ha tredici anni e i con suoi occhi da piccola stella di Damasco, cerca la bellezza in ogni luogo e soprattutto nel sorriso del fratello...

E’ la storia di due ragazzi costretti a crescere in fretta, ma senza perdere uno sguardo di stupore e di incanto per la vita.

La storia ripercorre il viaggio dei due protagonisti, che culminerà nell’incontro delle loro strade. Un viaggio, che parla direttamente all’anima del pubblico; un viaggio esistenziale, un percorso di vita, in cui ogni cosa, ogni accadimento diventa metafora di qualcos’altro; ‘Continua a camminare’ è un invito al coraggio, all’andare avanti oltre le difficoltà verso un orizzonte diverso per ciascuno di noi, ma pur sempre da raggiungere.

Note di regia

Ci sono incontri con un libro che ti segnano, così è stata per me la lettura di “Continua a camminare “di Gabriele Clima e da questa lettura è nata l’idea, meglio la necessità di portarlo in scena, per la forza del racconto, per i contenuti, per il linguaggio e la delicatezza nell’affrontare temi difficili con rispetto e profondità. La riscrittura scenica, fatta a quattro mani con l’autore ha mirato a dare vita all’essenzialità del testo sottolineandone non solo i momenti salienti, ma soprattutto la capacità di metafora. La vicenda va oltre i luoghi e i personaggi descritti per parlare all’anima di ognuno.

Nella messa in scena si è lavorato per sottrazione, eliminando il superfluo per dare ancora più forza e corpo alle parole in una narrazione incrociata e appassionante.

La ricerca scenografica è stata quella di creare il vuoto in scena, che è difficilmente raggiungibile semplicemente “svuotando” lo spazio; da qui la costruzione di un grande pannello/scultura, che domina la scena.

La parte sonora è stata costruita appositamente per lo spettacolo ed è frutto di una lunga ricerca tra musiche e sonorità di Luca De Marinis e Raffaele Serra per fare diventare la musica terzo protagonista dello spettacolo, dove i diversi suoni accendono l’effetto evocativo e non descrittivo di mondi fisici e mondi dell’anima.

29 GIUGNO, MARTEDÌ

ore 10.45

 

TEATRO BRUNO MUNARI

via Giovanni Bovio 5, 20159 Milano

tel. 02 27 00 24 76

 

info@festivalsegnali.com