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produzione Nardinocchi/Matcovich

Di Nardinocchi/Matcovich
 
Con Laura Nardinocchi e Niccolò Matcovich
 
Scena Fiammetta Mandich
 
Light design Marco Guarrera
 
Sound design Dario Costa
 
Assistenza e cura Anna Ida Cortese
 
Foto di scena Valeria Taccone 
 
Illustrazioni Margherita Nardinocchi
 
Produzione Florian Metateatro e Rueda/Habitas
 
 
Con il contributo di Teatro Due Mondi, ACS - Abruzzo Circuito Spettacolo, Centro di Residenza della Toscana (Armunia Castiglioncello – Capotrave / Kilowatt Sansepolcro), Residenza produttiva Carrozzerie|n.o.t con il sostegno del Tetaro di Roma

Premio Scenario Infanzia 2020 ex aequo, spettacolo finalista Premio In-Box 2021

 

11+

 

 

Arturo non è mio padre / Arturo non è neanche mio padre

Arturo non è un padre

Arturo ha un’isola / Arturo è un’isola

L’isola di Arturo

L’isola di Arturo è un racconto / Il racconto di un figlio

Un figlio che vede il padre guerriero, capitano, eroe

Per poi scoprirlo uomo / Nient’altro che uomo

L’isola di Arturo è Procida

A Procida c’è una ripida salita / In cima alla salita c’è un carcere dismesso

 

Davanti al carcere c’è un belvedere / Di notte dal belvedere si osservano le stelle

Arturo è una delle stelle più luminose del cielo / Arturo è la prima stella che si vede al tramonto

Le stelle nascono, vivono, muoiono / Proprio come i padri

Morendo lasciano dei residui / Proprio come i padri

Il nostro residuo è la memoria

 

Il progetto nasce dall’incontro di due registi/autori che condividono lo stesso dolore: la perdita dei propri padri. Da qui l’esigenza di stare in scena senza la mediazione degli attori, lavorando su due differenti piani: quello dei padri che si raccontano in prima persona e quello in cui emerge il punto di vista dei figli.

I due piani si invertono, si intersecano, si mischiano e a volte quasi si confondono. Sul palco si costruisce un puzzle della memoria, composto di dodici pezzi – corrispondenti ad altrettante scene – che esplorano il tema utilizzando forme e linguaggi differenti, includendo anche momenti di interazione con gli spettatori e altri senza una drammaturgia definita.

I titoli dei pezzi del puzzle saranno scritti dagli spettatori all'inizio dello spettacolo, per poi essere mischiati e disposti nello spazio in maniera casuale. Ciò permette al lavoro di avere una struttura mutevole, non replicabile e dalle “infinite” combinazioni, proprio come l’andamento della memoria; altresì consente allo spettacolo di

trasformare le autobiografie dei due attori da memorie private a atto collettivo, aperto, universale, in quanto il segno grafico lasciato dagli spettatori si fa parte integrante e imprescindibile della scena.

L’intento è di trattare la morte, spesso vista come un tabù, con la voglia non di compatirsi o cercare conforto, bensì trasformando il dolore in atto creativo.

Arturo, inserito nella programmazione della XXI edizione di Tramedautore - Festival Internazionale delle Drammaturgie, verrà presentato a Segnali in Anteprima.

 

1 LUGLIO, GIOVEDÌ

ore 9.15

 

TEATRO BRUNO MUNARI

via Giovanni Bovio 5, 20159 Milano

tel. 02 27 00 24 76

 

info@festivalsegnali.com